Diamante codalunga

Nome latino:                                Poephila

                                                       acuticauda                               

Provenienza:                                Australia del Nord

Taglia                                            15 cm

Numero uova deposte:             6-8

Giorni di cova:                            13 giorni

Involo dei novelli:                      20-25 giorni

Autonomia dei novelli:             35-40 giorni

Maturità sessuale:                     1 anno (consigliata)

PARTE GENERALE

 

Ne esistono due varietà, una a becco giallo e l’altra a becco rosso.

Il diamante codalunga nella forma ancestrale si presenta color tortora, più chiaro sul ventre e più scuro sul dorso, cappuccio grigio, bavaglio nero (nelle femmine è più ridotto rispetto ai maschi), banda oculare, fianchi e coda neri. Il nome deriva da due penne lunghe e sottili che compongono la coda.

In cattività sono state selezionate anche altre mutazioni oltre a quella ancestrale.

Stando ai pareri degli allevatori, ormai si raggiunge una buona percentuale di coppie che allevano in purezza.

 

LA MIA  ESPERIENZA (AGGIORNATA FINE 2013)

 

Con grande dispiacere, soprattutto in considerazione degli ottimi risultati che stavo avendo, ho abbandonato anche questo simpatico volatile australiano.

Nell’anno appena concluso ne ho messo in riproduzione 4 coppie, usando nidi per cocorite per due coppie e nidi per esotici le altre due.

La prima coppia, formata da maschio isabella per femmina ancestrale, ha usato il nido per cocorite, ha fatto una sola covata, portando a svezzamento in purezza 3 bei piccoli, di cui due mutati.

La seconda coppia, formata da soggetti ancestrali, ha usato il nido per esotici e alla prima covata ha scaldato regolarmente le uova ma, alla schiusa, ha buttato fuori dal nido, uccidendoli, due piccoli. Vista la malparata ho affidato tutto ai passeri e sono riuscito ad avere 3 novelli. Mi sono fatto un po’ di domande sul perché e ho provato ad offrire diversi cibi e a mettere sul fondo della gabbia della terra, offrendo ogni tanto qualche tarma della farina. La seconda covata l’ho data direttamente ai passeri non potendo gestire personalmente la faccenda nei giorni della schiusa (2 piccoli) e la terza covata è andata esattamente come la prima, con due piccoli buttati fuori dal nido.

La terza coppia ha fatto tre covate, abbandonando la cova di fatto verso il decimo giorno ogni volta. Con l’ausilio dei passeri sono riuscito a ottenere anche da loro 5 piccoli.

La quarta coppia ha fatto anch’essa 3 covate, con tutte uova chiare e covando a sprazzi. A questo punto non posso nemmeno escludere del tutto che si trattasse di due femmine.

 

LA MIA ESPERIENZA (AGGIORNATA FINE 2012)

 

Qui la situazione è tanto semplice quanto triste, nel senso che la mia coppietta ha fatto tre covate (nota positiva costituita dal fatto che la femmina è una buona covatrice) in cui un solo uovo era fecondato, ma si è verificata la morte embrionale.

Così ho fatto un po’ di acquisti e in primavera 2013 ne metterò in riproduzione tre coppie sperando di riuscire a fare qualcosa di buono anche con questo uccelletto.

 

LA MIA ESPERIENZA (AGGIORNATA FINE 2011)

 

Ho comprato la mia prima coppia poco tempo fa (entrambi i partner ancestrali) e in primavera 2012 proverò a farla riprodurre.

Alloggerò la coppia in una volieretta (la misura minima per una coppia secondo me è di 90 cm) con fondo di terra e le fornirò un’integrazione proteica animale (credo userò le tarme della farina) per invogliarla ad allevare.

Riguardo al nido, penso che metterò sia un monocamera che un camera doppia e lascerò scegliere a loro.

Per ora non posso dirvi nulla di più in quanto l’acquisto, come vi ho già detto, è abbastanza recente.